GROTTAMMARE – In questi mesi molti enti assistenziali si sono dati un gran da fare per venire incontro a varie situazioni di bisogno. Per renderci conto del lavoro effettivamente svolto abbiamo chiesto a Monica Petrocchi, responsabile della Caritas parrocchiale della Parrocchia “Madonna della Speranza”, di raccontarci cosa è avvenuto negli ultimi mesi: «La nostra Caritas Parrocchiale è piccolina, infatti siamo solo 14 persone. Durante il lockdown però, siccome la maggior parte dei collaboratori è over 60, abbiamo evitato di coinvolgere troppe persone per evitare di esporle al rischio del contagio, visto che proprio le persone più anziane sono state nel primo periodo le più colpite. Pertanto abbiamo portato avanti le attività in quattro».
Non solo le forze sono state ridotte per necessità, ma è cambiata anche la modalità con la quale la Caritas parrocchiale è venuta incontro alle esigenze delle famiglie: «Abbiamo cambiato modalità di intervento, poiché prima facevamo venire le persone nella nostra sede per distribuire i pacchi con i viveri (assistiamo in situazione di normalità una cinquantina di famiglie); invece, durante il lockdown, abbiamo evitato ciò, portando direttamente noi i pacchi alle famiglie due giorni alla settimana, ovviamente il tutto in sicurezza e sempre muniti dei dispositivi di protezione».
L’attività di sostegno si è resa possibile grazie alla generosità di tutta la comunità: «Fortunatamente il 7 marzo, prima della chiusura, abbiamo fatto la raccolta dei generi alimentari all’uscita dei supermercati. Le persone in quella situazione sono state particolarmente generose e hanno fatto in modo che potessimo avere una buona scorta di alimenti che poi sono stati distribuiti secondo le necessità».
La responsabile della Caritas parrocchiale ci spiega che si è riusciti a venire incontro ai bisogni delle famiglie e che sono emerse solo poche situazioni di disagio rispetto al lavoro ordinariamente svolto: «In questo periodo abbiamo attivato una linea telefonica, raggiungibile tutte le mattine per due ore e a volte anche il pomeriggio, per le nuove emergenze. In tal modo una decina di nuove famiglie ci ha contattato per ricevere il nostro aiuto. Per alcune famiglie si è trattato di affrontare un periodo difficile, altre invece non riuscivano a muoversi per ricevere un aiuto. Globalmente non ci sono state tante richieste di aiuto, forse perché dalle nostre parti certe situazioni non emergono: magari delle famiglie hanno bisogno ma fanno fatica a chiedere aiuto».
L’emergenza Covid è una prova dura per tutti, ma ha anche unito le forze di chi quotidianamente aiuta le persone in difficoltà: “infatti -conclude Monica Petrocchi – abbiamo messo in rete la nostra Caritas con altri enti che operano a Grottammare, a partire dall’Assessorato alle Politiche Sociali che ci ha messo in contatto con le altre parrocchie e con i servizi sociali. In questi mesi tante realtà attente ai problemi sociali hanno iniziato a dialogare: in tal senso abbiamo avuto anche un incontro nel quale abbiamo deciso di camminare insieme, unendo le nostre esperienze».