Il sagrato della chiesa è deserto, non una macchina che passi per le strade adiacenti, non un fedele che si rechi a Messa. L’aria primaverile e il cinguettio degli uccellini sono lo sfondo sonoro di questa particolare primavera, che come tutte le altre stagioni passerà e ci regalerà di nuovo l’emozione di stare insieme, presi per mano o stretti in un abbraccio.
Pensare che stare lontani significhi stare soli è però un errore, ci si può sentire vicini in tanti modi, la tecnologia che avanza imperante dà una mano ad accorciare le distanze. In tempi di pandemia e di restrizioni, rimanere a casa è diventato veramente vitale, ma tenere i contatti può aiutare ad abbattere le paure, anche quelle legate alla solitudine.
Il parroco di Perdasdefogu, don Luca Fadda, 36 anni, brillante e accorto, ha ideato un gioco per i più piccoli, per partecipare si usa il cellulare, si è seguiti da mamma e papà, nel ruolo di suggeritori d’eccezione. Si chiama “Foghesu Quiz”, un momento ludico che sa tenere unita tutta la comunità.
Ogni giorno alle 17.30 don Luca esce sul sagrato della chiesa di San Pietro, smartphone alla mano e microfono collegato agli altoparlanti del campanile per diffondere in tutto l’abitato la sua voce: inizia il gioco. Il quiz comprende tre semplici domande: la prima è di cultura generale, la seconda invece riguarda il catechismo, il terzo quesito, infine, è un indovinello che i piccini devono risolvere.
Si risponde alle domande inviando un messaggio su Whatsapp a un gruppo creato appositamente, al quale sono iscritte le mamme dei piccoli concorrenti. Un aiuto fondamentale a don Luca, nella diffusione del gioco, è dato da alcuni parrocchiani. Infatti la potenza degli altoparlanti non è sufficiente a far arrivare la voce del parroco in tutto il paese e rendere quindi fruibile il passatempo anche a chi ha semplicemente il piacere di passare, mezzora, (tanto è la durata del quiz), in lieta compagnia. Si può seguire la diretta – sul social network Facebook – avviata da alcuni volontari che abitano nei pressi della chiesa, registi improvvisati dalle finestre delle proprie abitazioni. L’intento di don Luca è quello di far sentire la sua vicinanza ai bambini che come tutti, devono seguire alla lettera le prescrizioni dettate dal Governo e non possono quindi andare a Messa e frequentare il catechismo. Mentre attende le risposte al quiz, don Luca mette della musica e chiede ai piccoli un pensiero e un saluto per le persone, magari fisicamente lontane e delle quali sentono la mancanza. Le vocine salutano le maestre, gli amici, mandano gli auguri, come è successo il 19 marzo scorso, ai loro papà, nel giorno di San Giuseppe. Le felicità in quei pochi secondi rincuora tutti e dona allegria. Non è la prima volta che don Luca mette a disposizione le sue idee per venire incontro ai parrocchiani. In tempo di Quaresima, tutti i venerdì, ha trasmesso in diretta la Via Crucis, e inoltre ogni domenica i fedeli hanno potuto raccogliersi in preghiera da casa: a partire dalle 11, infatti, si poteva seguire la celebrazione, anche il foglietto liturgico è stato messo a disposizione sul canale di messaggistica istantanea. Le iniziative di don Luca piacciono davvero a tutti, il quiz poi, diverte e tiene la mente allenata.
Alla fine verrà decretato un vincitore, colui che avrà dato il maggior numero di risposte esatte, ma si sa già che ad aver vinto è una comunità unita, bella e fiduciosa che, anche in un momento di difficoltà, non ha perso la speranza
di Francesca Lai