Sembravano immagini uscite dalla saga di Don Camillo, quando il burbero parroco di Brescello, impersonato dall’attore Fernandel, dopo una furiosa lite con il sindaco del paese, il comunista Peppone, viene lasciato solo a portare il Crocefisso in processione fino al Po, per la tradizionale benedizione del fiume.
Domenica 15 marzo, il parroco di Sangano, don Gianni Mazzali, ha portato in processione, per le vie del paese, da solo, il Santissimo, quale forma di preghiera contro l’epidemia di Covid- 19 che sta attanagliando il mondo intero ma l’Italia in particolare.
L’iniziativa di don Gianni era stata annunciata in anticipo dal sindaco, Alessandro Merletti, che aveva anche specificato che i sanganesi non avrebbero potuto seguirlo fisicamente, ma soltanto accompagnarlo con lo sguardo, ciascuno da casa propria. E così è stato. Se alla fine, don Camillo, sulle rive del Po, trovò quasi tutti i suoi parrocchiani, così non è potuto essere per don Gianni che è rientrato in parrocchia da solo, come quando era partito. Lo stesso sacerdote aveva preventivamente registrato la Santa Messa della domenica il cui video è stato pubblicato sui social e ha potuto essere visto dai parrocchiani.
“Anch’io, guardando don Gianni passare da solo in paese ho pensato a don Camillo — dice Merletti — Mi auguro che quest’emergenza possa far riemergere, almeno in parte, la profonda umanità dei tempi narrati dal film”.
Sempre domenica 15 marzo, nel tardo pomeriggio, il vulcanico Gianfranco Accastello, volto noto in paese per il suo impegno in parrocchia, si è esibito al pianoforte in un improvvisato concerto che è stato registrato dal figlio e poi caricato sui social (YouTube e Facebook). Accastello, che da qualche mese ha messo su un vero e proprio museo di pianoforti antichi, ne ha tirato fuori uno e lo ha portato nei pressi della strada 589 quasi deserta (a pochi metri da casa sua) e si è messo a suonare per un paio d’ore. Anche questi gesti servono a dare una parvenza di normalità e a far capire che la lotta sarà dura, ma che alla fine sconfiggeremo questo maledetto virus.
di Alberto Tessa