Mancavano gli ammalati, le confraternite, la banda musicale, per le regole anti covid non si è svolta la solenne processione per le vie del paese. Non hanno partecipato fucilieri, non sono esplosi i fuochi d’artificio, non erano presenti le bancarelle, i gruppi musicali, ma non è mancata la fede, la speranza, la preghiera alla Madonna della Salute, festeggiata a Pozzomaggiore fin dal lontano 1855. La chiesa, meglio conosciuta col nome di “Convento” o “Madonna della Salute”, è intitolata a sant’Antonio Abate e il suo impianto risale ai sec. XVI-XVII. Attiguo alla chiesetta vi era il convento degli Agostiniani che lasciarono il paese nel 1863, poi destinato a caserma dei carabinieri e oggi ospitante il Museo del Cavallo.
In una delle nicchie dell’altare maggiore della chiesa troneggia la venerata statua della Madonna della Salute.
Ci siamo preparati alla festa dopo la novena celebrata, quando possibile per le condizioni meteo, nel piazzale antistante la chiesa, con la lettura ed il commento delle meditazioni del sac. Angelo Senes già parroco di Pozzomaggiore, scritte nella metà del XIX secolo,e raccolte in un prezioso volumetto, capolavoro costituito da intense e profonde pagine di meditazione e di preghiera. Un piccolo tesoro di teologia e, per larghi tratti, di poesia, come asserisce il prof. Ernesto Madau che ha tradotto l’opera dalla lingua sarda.
La sera del 28 Settembre le avversità atmosferiche (una forte pioggia, peraltro accolta come una benedizione – a parte il disagio – per le nostre assetate campagne), hanno suggerito di celebrare i vespri nella parrocchiale che ha accolto circa settanta fedeli, ovvero il numero maggiore che può accoglierne in ottemperanza alle norme anti COVID 19.
Presenti le autorità, le bandiere dei santi venerati nel paese, gli obrieri ed il parroco p. Antonio che, coadiuvato nell’ufficio da padre Pino Solinas, ha guidato la preghiera dei vespri. I canti del coro parrocchiale e del tenore Salvatore Campus, componente del Coro di Pozzomaggiore, hanno contribuito a rendere ancora più solenne la cerimonia.
Il giorno 29, fin dal mattino, la piazza e la chiesa erano animate da un viavai di persone, impegnate insieme alle obriere – 14 in tutto, collaboratrici nella conduzione della accogliente casa per anziani “Sa Ma e su nie” – nell’addobbare la chiesa, vestire a festa la statua della Madonna ornandola con i preziosi ex voto. Impegnativa anche la preparazione del palco dove alle 17.30 è stata celebrata la messa solenne presieduta da p. Pinuccio Solinas, noto alle cronache anche per il suo coraggioso ruolo nella risoluzione di almeno due sequestri di persona, offrendosi come ostaggio al posto dei malcapitati.
Concelebranti il parroco p. Antonio, quello di Cossoine don Lintas, e p. Pais, vicario in Valledoria. Presenti alcune centinaia di fedeli, le bandiere religiose, gli emozionati obrieri orgogliosi del loro operato, quelli subentranti che cureranno la manifestazione del 2021 e le autorità. Il coro di Pozzomaggiore ha accompagnato le varie fasi della messa,proponendo in chiusura il canto dei gosos. Nell’omelia p.Pino ci ha esortato a rivolgerci fiduciosi alla madre celeste nella certezza di essere ascoltati, perché Ella, come una mamma terrena, sarà sempre accanto a noi per aiutarci nelle difficoltà della vita.
Il momento più solenne è stato quando p. Pino ha imposto la corona dì’oro sul capo della madonna rinnovando, così come ormai avviene da 20 anni, il solenne rito dell’incoronazione. Infine il commovente rito dello scambio delle bandiere prese in carico dai nuovi obrieri. La Celebrazione è stata trasmessa in diretta dall’emittente Videolina, così che anche chi non fisicamente presente, si è potuto unire nel ringraziamento e nella preghiera.
La Santa Messa è stata perciò occasione per rivolgere alla Madonna della Salute anche la preghiera per questo periodo di emergenza sanitaria, con la richiesta unanime di liberarci dal pericolo della pandemia. Sias nostra protettora e tenera mama, nostra segnora e su saludu.
di Tonino Pischedda