Anche questa Quaresima 2020 così tanto diversa dalle altre che purtroppo fa quasi rima con quarantena continua ad essere un’ opportunità per riapprendere davanti al Dio della Misericordia chi siamo e chi è Lui per ciascuno di noi. È il Padre della tenerezza che ci accoglie così come siamo e desidera per noi ogni bene ma il bene più grande è Lui che si dona a noi nell’amore per amore e con amore. E dentro la Quaresima siamo soliti pensare a qualche impegno da prendere per la nostra crescita. Quest’anno l’impegno ci è stato quasi “imposto” attraverso lo stare nelle nostre case che è diventato quasi uno slogan che con un pò di ironia viene raccontato nei post che circolano negli stati di Whatsapp facendo sorridere e sdramattizzare.
Ci viene ricordato quasi ogni minuto che dobbiamo restare a casa. Si, restare a casa per fare in modo che non ci siano contagi di questo spaventoso virus – che ha già mietuto troppe vittime – ma questa sia l’occasione perché i componenti della casa siano invece contagiati nello stimarsi a vicenda, nel dialogo, nella condivisione e nel donarsi e scambiarsi il perdono reciproco, ogni qualvolta fosse necessario. In questo restare a casa si può riapprendere lo stile della “chiesa domestica”: i genitori sono da ammirare e incoraggiare perchè ora ricoprono anche le altre figure educative di insegnanti e catechisti. Ed è bello sentire anche i nostri catechisti che in questo tempo così burrascoso dicono: “mi mancano i miei bambini, mi manca l’ora di catechesi con loro e il condividere la bellezza della Messa domenicale”.
Questa bella nostalgia, ne siamo certi, porterà frutti! In questo tempo che è da cogliere e da vivere sempre di più insieme anche l’esperienza della catechesi riscopre un nuovo volto e un nuovo stile. In questi giorni, l’uso del cellulare, è ancora di più parte della vita delle persone, come anche di un Catechista attento che con discrezione desidera farsi compagno di viaggio per i suoi bambini e le loro famiglie che necessitano di un messaggio, una parola, un gesto di speranza. Ogni catechista può essere creativo attraverso il gruppo whatsapp nel segnalare una riflessione semplice e immediata sul Vangelo della domenica, con un segno, ad esempio la luce che caratterizzerà tutto il tempo Pasquale, si può accendere la candela per richiamare il cero pasquale e pregare insieme genitori e figli il Padre nostro; o svolgere l’attività che suggerisce la rivista dossier catechista del mese di aprile n.7 pag. 44-46 (l’albero di Pasqua e il Cero Pasquale). Inoltre desideriamo fare nostra la lettera che l’Ufficio Catechistico Nazionale ha indirizzato ai nostri catechisti per incoraggiarli a continuare a mantenere un cantato vivo con i ragazzi e bambini che sono stati loro affidati.
Anche l’esperienza di Caro Gesù su tv 2000 ogni giorno dal lunedì al venerdì alle ore 12.20 è l’occasione per i bambini di essere coinvolti per ascoltare le loro domande e trovare delle “risposte” dalla catechista Cecilia Falcetti, che richiama la propria catechista che li sta accompagnando nel loro cammino di fede. Ogni catechista necessita di essere sostenuto nel proprio cammino in questo tempo; ogni parroco si sta impegna ad essere loro vicino e a tutta la comunità con la preghiera personale nella quale affida tutti e ciascuno; così come anche il nostro vescovo padre Mauro Maria che attraverso l’Eucarestia, la Lectio divina, la Via Crucis e altri momenti è diventato come il “parroco della rete” delle nostre comunità e di questo è bene rendere grazie perché non ci viene a mancare il sostegno della Parola che nutre e illumina la vita. Le parole di papa Francesco, pronunciate il 27 marzo in quella indimenticabile veglia di preghiera siano per noi l’abbraccio della Chiesa Madre che esorta a non perdere la speranza che è riposta nella croce del Signore Gesù:
di Don Gianni Nieddu (Direttore Ufficio Catechistico diocesano)