Non solo dormitorio, mense diocesane ed empori solidali. Nell’arcidiocesi di Pescara-Penne la rete Caritas, in questo periodo di lockdown a seguito della pandemia di Coronavirus Covid-19, vede nei gruppi e Centri di ascolto parrocchiali delle sentinelle fondamentali non solo per raccogliere le istanze dei bisognosi, ma anche e soprattutto per soddisfarle al meglio. Infatti, dopo la fase iniziale durante la quale è stato necessario capire come riorganizzare il servizio alla luce dei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle autorità locali, affinché tutto fosse svolto in sicurezza e nel rispetto delle regole, le parrocchie hanno ripensato le attività.
Quasi tutte le Caritas parrocchiali hanno, infatti, continuato la distribuzione dei prodotti attraverso le consegne a domicilio oppure organizzandosi attraverso appuntamenti. La parrocchia della Madonna del Fuoco a Pescara lo ha fatto in collaborazione con la Protezione Civile, mentre le parrocchie di San Camillo de Lellis a Villa Raspa e San Panfilo a Spoltore hanno collaborato con la Croce Rossa. Altre parrocchie pescaresi, come quelle di San Cetteo, San Giuseppe e Cristo Re, ma anche quella di Sant’Antonio di Padova a Montesilvano, hanno stretto accordi con supermercati vicini attivando anche la Spesa sospesa, per sostenere quanti si rivolgono ai loro Centri d’ascolto.
In particolare la Caritas parrocchiale di Cristo Re, in sinergia con quella di San Cetteo, ha dato vita all’iniziativa “Carrello solidale”: «Abbiamo lasciato dei carrelli all’ingresso di alcuni supermercati nell’area nord e Colli di Pescara (Tigre presso Centro commerciale Delfino, Coal in piazza Duca degli Abruzzi, Tigre in via Cesare Battisti, Tigre e Todis in via Arapietra e Carrefour presso Il Molino) – racconta Andrea Salvio, volontario Caritas Cristo Re (in foto) -, all’interno dei quali i clienti potevano e possono ancora lasciare dei prodotti alimentari in favore delle famiglie più povere. Soprattutto tra i residenti della zona ospedale, infatti,sono tanti coloro che a causa del lockdown hanno perso il lavoro restando senza liquidità in quanto lavoratori in nero o precari».
Ogni due giorni, poi, i quattro volontari impegnati nel servizio raccolgono la spesa dai carrelli realizzando dei pacchi viveri da consegnare a domicilio oppure presso la sede Caritas su appuntamento: «Questa esperienza – aggiunge Salvio – ci sta arricchendo molto a livello personale e nelle persone che assistiamo, c’è il sollievo di ricevere ogni 15-20 giorni un pacco abbastanza sostanzioso per poter andare avanti. Più noi diamo, più dalla gente riceviamo, anche in termini di prodotti».
Tra l’altro, su segnalazione del Comune di Pescara, la Caritas del Cristo Re sta assistendo anche famiglie con bambini piccoli, alle quali forniscono prodotti per l’infanzia: «Stiamo raccogliendo – aggiunge il volontario Caritas – anche omogeneizzati, pastine e latte in polvere. Ma c’è bisogno soprattutto di pannolini, che scarseggiano sempre». Nella Caritas parrocchiale del Cristo Re si raccoglie anche vestiario.
Altre comunità parrocchiali hanno invece continuato a garantire il servizio di distribuzione viveri, attraverso la generosità di tanti parrocchiani e il Banco alimentare. Appuntamenti telefonici e consegne a domicilio di pacchi viveri, stanno avvenendo anche nelle parrocchie pescaresi del Cuore Immacolato, di Santa Caterina, degli Angeli Custodi, di San Giovanni e San Benedetto, della Madonna dei sette dolori, di San Luigi, del Santissimo Crocifisso, nonché in quelle di San Gabriele e Santa Lucia a Collecorvino e San Michele Arcangelo a Città Sant’Angelo.
Molto originale l’iniziativa “Condominio solidale”, ideata dalle parrocchie di Sant’Andrea a Pescara e Sant’Agostino di Città Sant’Angelo marina, grazie alla quale chi può dona prodotti o indumenti nell’atrio del condominio e un referente, successivamente, si accorda per il ritiro e lo smistamento dei prodotti in collaborazione con il parroco o con i volontari più giovani, che preparano i pacchi viveri nei locali parrocchiali.
E nell’area vestina, fino a pochi giorni fa zona rossa, si è distinta particolarmente la Caritas parrocchiale di Penne che, oltre al servizio di distribuzione, ha mantenuto aperto l’emporio solidale fornendo gli alimenti alla Casa di accoglienza del Carmine e a coloro che si rivolgono presso la mensa comunale. La Caritas di Penne, in collaborazione con la Protezione civile e i parroci locali, ha prestato servizio anche a Picciano, Farindola e in altri centri limitrofi. Sono poi diverse le iniziative di ascolto telefonico, che stanno caratterizzando il servizio in questo tempo in cui si è costretti in casa.
In tutte le parrocchie pescaresi la rete Caritas ha aumentato gli sforzi per dare risposta alle aumentate richieste d’aiuto emerse dalle comunità cittadine: «Il servizio delle parrocchie in questo periodo – sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne (in foto 29 – è stato molto importante e ha dato la possibilità di far sperimentare l’attenzione e la cura della Chiesa di Pescara-Penne alle persone più fragili». Ma lo slancio caritatevole degli operatori parrocchiali è andato ben oltre la presenza istituzionale della Caritas: «È stata bellissima la collaborazione tra le Caritas parrocchiali– rileva la Caritas diocesana – e sono tante le parrocchie dove, pur non essendoci formalmente un Centro d’ascolto parrocchiale, il parroco e le persone a lui vicine nel servizio si sono preoccupati di ascoltare le fatiche, consegnare pacchi e portare sollievo e consolazione».